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EDitorialE
la questione medica e la s da dei sindacati
tologia (FNOMCeO), scienza (so- cietà scienti che) e tutela dei di- ritti (sindacati), nonostante fosse necessario coinvolgerle tutte con pari dignità.
Se esiste un problema di fram- mentarietà della rappresentanza sindacale, ancora più grave è il problema della proliferazione delle società scienti che, le quali vengono riconosciute senza alcun accreditamento, né veri ca quan- titativa e/o qualitativa.
Almeno i sindacati per essere rap- presentativi devono superare la soglia del 5%, le società scienti-  che no!
I tentativi fatti in passato di met- tere ordine si sono scontrati con la difesa di privilegi. Questo è un male per la categoria e per le isti- tuzioni, le quali hanno bisogno di controparti non autoreferenziali, ma riconosciute dagli stessi pro- fessionisti.
Noi medici abbiamo messo in pie- di una mobilitazione della catego- ria fondandola sulla “questione medica”. Molti commentatori sostengono che proprio la “que- stione medica” è una questione priva di connotazione che stenta a trovare una sua connotazione precisa perché non è stata risolta la questione di fondo: “chi è il me- dico oggi”; in particolare quello che lavora nel Servizio Sanitario Nazionale. Non credo sia vero perché CIMO da anni fa della questione medica il tema princi- pale della loro azione sindacale. Nella mozione dell’ultimo con-
Riccardo Cassi
Presidente CIMO
L’accordo sull’applicazione del decreto appropriatez- za, siglato al Ministero tra istituzioni e FNOMCeO,
sembra aver prodotto  nalmente una decisione condivisa su una questione che aveva suscitato la forte reazione nel mondo medico, anche se la soluzione trovata non entra nel merito del problema ma si limita a reimpostarlo nei termini economici e sanzionatori. Occorre riconoscere che in que- sta vicenda tutti gli attori hanno commesso degli errori. I medici sono insorti solo al momento della sua applicazione (il DM è un semplice elenco di prestazioni, le norme sanzionatorie sono nella legge sugli Enti Locali), le Regio- ni lo avevano impostato solo in termini di risparmio e punizioni, dichiarandolo prima “norma irri- nunciabile”epoifacendocredere di averla subita e il Ministero non ha saputo coordinare le tre anime della professione medica: deon-
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