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editoriale
- a garantire approcci multidisci- plinari nei trattamenti medici rafforzando la coesione e la coerenza del percorso clinico assistenziale del paziente;
- a promuovere lo sviluppo di sistemi di confronto su pre- stazioni (performance) ed esiti in dimensione nazionale ed internazionale, per favorire la credibilità (accountability) delle organizzazioni e dei professionisti;
- favorire l’adesione (compliance) aregoleeraccomandazionicon- divise, sostenute da evidenze scienti che, innovative rispetto ai comportamenti tradizionali;
- a promuovere una leadership funzionale capace di coniugare l’unitarietà, l’armonia, la qualità e l’ef cacia degli esiti dell’intero processo clinico assistenziale, tenendo conto delle molteplici autonomie e competenze tecni- co-professionali in una matrice di responsabilità e potestà che si riconoscono nella sola cen- tralità della tutela della salute della persona sana e malata;
- ad avere maggiore attenzione all’utilizzo delle tecnologie dell’informazione e della co- municazione (ICT) per garantire adeguati standard di qualità ed equità;
- a superare immotivate fram- mentazioni professionali;
- ad erigere un baluardo contro la ciarlataneria difendendo il metodo scienti co dalla domi- nante irrazionalità e garantendo un intreccio di saperi adeguato alle esigenze della scienza e della società;
- a favorire l’accreditamento istituzionale delle società scienti che depositarie del ricco bagaglio culturale del- le conoscenze aggiornate per un moderno esercizio profes- sionale tendente ad una sempre maggiore qualità nella tutela della salute dei cittadini.
Il progresso della società non è possibile senza i medici
Noi dobbiamo essere parte attiva delle scelte decisionali per adattare l’organizzazione del lavoro ma anche le prestazioni (performance) professionali al miglior percorso assistenziale possibile.
Dobbiamo lavorare per un approccio nuovo alla sanità che in una moderna concezione di tutela della salute non consideri più l’ef cienza e l’equità come due concetti che procedono sui binari separati e contrapposti dell’economia e dell’etica, ma che al contrario vadano di pari passo e nella stessa direzione a sostegno dei principi secolari di una professione equa, solidale ed universalistica.
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