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Gli esseri umani possono sbagliare e l’errore è più frequente nelle or- ganizzazioni complesse.
Conseguentemente, dobbiamo attenderci degli errori anche nelle organizzazioni deputate alla sa- lute, come gli ospedali, le case di cura, i laboratori d’analisi, i quali sono certamente delle organiz- zazioni complesse. Questo signi - ca che ogni cittadino può restare vittima di un errore medico e che ogni medico può commettere un errore professionale.
Con l’evolversi della cultura so- ciale, la diffusione delle conoscen- ze e l’ampliamento delle possibilità di cura offerte dalla scienza medica, il cittadino/paziente ha accresciuto l’aspettativa di una completa guarigione, con il recu- pero integrale della sua forma sica. Tale aspettativa, talvolta irrealizzabile, è stata alimentata anche dalla diffusione acritica di scoperte non ancora validate, che favoriscono l’identi cazione della medicina con una pratica salvi ca, che potrebbe garantire un prolungamento della durata della vita a tempo indeterminato.
Negli ultimi decenni del nove- cento l’importazione di modelli medico legali dal Nord America ha favorito il diffondersi della con- ittualità fra medico e paziente. Il fenomeno ha subito progres- sivamente un’ampli cazione in- controllata, anche grazie alla
Ri essioni sulla responsabilità professionale medica
rispondenza da parte della magi- stratura. L’incremento del conten- zioso giudiziario esprime anche un sottostante scontro di natura politica fra interessi socialmente avvertiti e politicamente rappre- sentati. Il medico è spesso rappre- sentato come il cinico detentore di una conoscenza che gli consente di arricchirsi sulle disgrazie altrui e che utilizza le strutture pubbliche a ni privati.
Contemporaneamente, le Aziende sanitarie, incapaci di gestire la spesa, si preoccupano sempre meno di garantire la sicurezza degli operatori e dei pazienti. In molti casi, pur di continuare a erogare la stessa quantità di prestazioni, le Aziende utilizzano personale precario e non adeguatamente formato, ricorrono al servizio della pronta disponibilità, al posto della guardia medica, sapendo di non poter garantire la tempestività nell’intervento. Come se questo
Documento approvato dall’Assemblea di APM il 9 luglio 2015
responsabilità professionale
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