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aggiornamento legislativo
pendente del SSN” che, lungi dal dare la stura ad una ormai appassita stagione di rinnovi contrattuali che – a questo punto – sarebbe doveroso avviare se non altro per rispettare il dettato della nota (e curiosa) sentenza della Corte Costituzionale, si preoccupa di “permanentemente ridurre” l’ammontare complessivo delle risorse destinate annualmente al trattamento economico del personale “in presenza di riorganizzazioni nalizzate al rispetto degli standard ospe- dalieri” (di cui al noto DM 70/15 la cui applicazione va a scadere i primi giorni del prossimo settembre): la riduzione cor- risponde all’importo “pari ai risparmi di trattamento ac- cessorio derivanti dalla dimi- nuzione delle strutture operata in attuazione di detti processi di riorganizzazione”. Per far- la breve, la retribuzione di risultato e la variabile aziendale della retribuzione di posizione relativa ai posti già destinati alle strutture che saranno “rior- ganizzate” sarà cancellata – permanentemente e mano a mano che procederà il processo di riorganizzazione – dal fondo di competenza: dell’avvio della contrattazione non si parla proprio ma, al contempo, il legislatore ha già provveduto a decurtare i fondi a disposizione.
- è stato poi de nitivamente approvato il ddl Madia sulla “riforma della Pubblica Am- ministrazione”: si tratta di una legge delega per la cui attuazione saranno necessari uno stock di decreti legislativi (che, come noto, non prevedono un ulteriore passaggio parla- mentare). Gli effetti in capo alla “dirigenza medica” della riclassi cazione della dirigenza (ex) pubblica derivanti dalle
nuove disposizioni non sem- brano – allo stato – così chiara- mente de niti: nella migliore delle ipotesi, nulla sembrerebbe cambiato rispetto all’attuale previsione di cui all’art. 15 D.Lgs. 502/92 e s.m. ed i., salvo valutare se tutti i principi regolatori del rapporto (di cui al ddl Madia) si applichino o meno anche alla “dirigenza medica” che, come noto, è stata espressamente esclusa da quella “regionale”. Il dato certo, invece, è che, in quel testo, non è affermata la rivitalizzazione dell’area contrattuale speci ca cosicchè, al riguardo, dovrà essere sanato il bisticcio, a questo punto evidente, tra le aree contrattuali della Brunetta e la nuova impostazione della dirigenza del ddl Madia (ruoli uni cati della dirigenza dello Stato, delle regioni, degli enti locali).
Nel corso della conferenza stampa che ha fatto seguito all’incontro con le OO.SS., il Ministro ha dato notizia del fatto che sui medici è stato “portato a termine l’iter della commissione Alpa sulla medicina difensiva. Il Dossier lo consegneremo nei prossimi giorni alla Commissione Affari Sociali della Camera, che sta lavorando alla legge sulla Responsabilità professionale, e la nostra volontà è di far camminare insieme alle misure dell’appropriatezza anche le norme su medicina difensiva, e questo entro la prossima Legge di stabilità”. Fa piacere rilevare che le proposte come sintetizzate nel documento nale sono, da alcuni anni, il cavallo di battaglia CIMO nella materia.
Più in dettaglio, le proposte della Commissione, riassunte in tre scarne paginette, sono le seguenti. Per quel che riguarda la responsabilità civile del medico:
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