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editoriale
ci sono più fondi suf cienti per acquistare i beni utili a rispondere ai bisogni di salute dei cittadini. La estirpazione degli eventuali sprechi determinati dalla allegra nanza del passato è un processo di lungo respiro che deve andare ad incidere su comportamenti e prassi che andrebbero aggrediti con interventi complessi e mirati
che necessitano tempo per dare risultati certi. La valorizzazione economica degli sprechi presunti e delle inef cienze nasce da sti- me approssimative e da stime di stime che passano di penna in penna e di bocca in bocca diventando sempre più elevate senza alcun riscontro oggettivo e diventa il riferimento per far passare preconcette posizioni di parte. Ma secondo la classi ca internazionale stilata annualmente da Bloomberg, l’Italia è al terzo posto al mondo (prima fra i paesi europei) per ef cienza, per l’aspettativa di vita dei cittadini (quasi 83 anni) per il costo pro capite del sistema sanitario (3.000 dollari). è l’ora che il Presidente del Consiglio, così come annuncia che vuole cancellare IMU e TASI, dica agli italiani se intende mantenere in vita il SSN equo, solidale ed universalistico garantendo i li- velli attuali di assistenza. L’at- tuale politica sanitaria vede la professione medica come un co- sto e non come un investimento importante e irrinunciabile per la risoluzione dei tanti problemi che af iggono la sanità.
Le tecnostrutture sia centrali che regionali spesso attuano mi- sure burocratiche e vessatorie sulla professione, come voler as- segnare al medico responsabilità patrimoniali derivanti da inap- propriatezza prescrittiva o pro- porre modelli organizzativo-ge- stionali obsoleti, già abbandonati in altri Paesi e non suffragati da evidenze probatorie positive.
Si vuole ignorare che la vera risorsa del SSN è il personale medico e sanitario che in questi anni ha contribuito con spirito di sacri cio e senso di responsabilità a mantenere alto il livello qualitativo assistenziale. Il personale sanitario da oltre 5anni è senza rinnovo contrattuale ed ha visto una notevole contrazione del potere d’acquisto dei propri stipendi. I
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