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respoNsabilità professioNale
sono i giorni per l’apertura del sinistro, sotto i 3 anni, non si capisce perchè prolungare  no a 10 anni la prescrizione facendo così saltare quei parametri che le società assicuratrici devono rispettare per calcolare il premio, non essendo enti bene ci ma dovendo rispondere agli azionisti. Io proporrei ai pazienti un patto: bisogna rendersi conto che il servizio sanitario universale è molto costoso e quindi que- sto patto tra cittadini deve comprendere qualche forma di mutuazione del rischio.
Non posso af darmi alla struttura pubblica che mi eroga un servizio (per esempio mi faccio trapiantare il fegato), costo 600.000 euro alla comunità, e poi se qualcosa va storto chiedo 2 milioni di euro di risarcimento. Qualcosa spesso va male non per colpa del medico ma per la complicanza intrinseca ad ogni atto medico. Infatti in
Francia hanno creato un fondo, e io vorrei che fosse creato anche in Italia, destinato alla cosiddetta alea terapeutica. ancheinpresenzadibuoneprati- che mediche e di un approccio diagnostico e terapeutico fatto a regola dell’arte, ci possono essere delle situazioni di rischio, un rischio insito in qualsiasi procedura chirurgica, ineliminabile.
Quella non è una colpa del medico, quella si chiama alea terapeutica, cioè un rischio che tu ti prendi quando vai a farti fare un determinato tipo di trattamento, l’importante è che tu ne sia conscio perché ti è stata data un’informazione appropriata dal medico prima, ma una volta che lo sai, che sai che l’intervento di protesi anche nel 2% dei casi ti può dare una lesione parziale dello sciatico, non mi vai poi a chiedere un milione di euro di risarcimento.
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