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Nuova proposta di carriera
privatizzazione del rapporto di lavoro ha introdotto quel concetto di “relazione duciaria tra politica ed alta burocrazia” che trova, oggi, riscontro nella richiesta, da parte della Conferenza delle Regioni, di voler “ delizzare delle gure apicali”.
Ed, allora, un direttore medico deve essere “ delizzato” o scelto in base alle reali capacitá professionali? Magari con possibilità di essere revocato anche in presenza di una valutazione positiva (Riforma Brunetta). appare, quindi, chiaro che queste regole appartengono ai dipendenti pubblici di altri settori ma non possono e non devono interessare coloro che devono garantire la salute dei cittadini. Questo è il motivo per il quale si avverte la necessità di passare da una logica gestionale ad una logica professionale attraverso l’implementazione di processi professionali nalizzati al raggiun- gimento di standard clinico assistenziali. Occorre, tuttavia, chiarire che il medico è pur sempre un dirigente ma è un dirigente atipico per cui è necessario recuperare la centralità del proprio ruolo andando oltre la dirigenza. Ma per raggiungere questo obiettivo occorre partire dall’atto medico e da un nuovo stato giuridico chiarendo, contestualmente, la dif- ferenza tra chi dirige e chi gestisce. In sintesi dirigere vuol dire “avere
poteri decisionali sull’utilizzo delle risorse umane, strumentali, nanziarie e strutturali ai ni del raggiungimento degli obiettivi pre ssati dall’organo di governo”; gestire è, invece, “saper mettere in atto metodi e procedure per raggiungere gli obiettivi pre ssati”. In sanità, il signi cato di medico dirigente si concretizza quale re- sponsabile unico della strategia diagnostica, e/o terapeutica, e/o riabilitativa e, conseguentemente, della scelta del miglior percorso clinico a favore del paziente”; con- cetto, questo, che potrebbe rap- presentare il vero “spartiacque” tra la professione medica e le compe- tenze avanzate.
Per tali motivazioni occorre, pertanto, superare l’appiattimento della carriera medica sfociato, di recente, verso una involuzione degli incarichi per effetto della drastica riduzione delle unità complesse e semplici. CIMO è convinta che occorre creare una nuova carriera che offra maggiori aspettative a chi lavora nel SSN. attraverso una carriera cosiddetta “gestionale” si intende af dare, al solo direttore di dipartimento, la gestione manageriale ed economica della struttura e al direttore di unità complessa e/o di struttura semplice la gestione del governo clinico e dei processi clinico assistenziali ad esso correlati. Viceversa, attraverso una carriera “professionale” si
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